
L’Ideale è vivere, semplicemente vivere.
Con espressioni come questa Marilen Holzhauser donava la sua semplicissima e abissale scoperta: Dio, l’Amore, l’Ideale, la Vita.
Ed ecco altre espressioni riprese dalle sue lettere o dalle sue agende, in momenti diversi della sua avventura dietro a Chiara, in Paesi diversi in cui è andata costruendo comunità cristiane vive per la presenza di Gesù fra “due o più” uniti nel Suo nome.

Ho capito ora come risolvere il problema della fame e i problemi sociali che spesso mi circondano e sembrano insolubili: devo portare l’Ideale. Chi vive Gesù abbandonato (che è perdere tutto) ha il centuplo e la vita eterna … ; non so come, ma se Dio lo ha promesso lo mantiene.
[Repubblica Centrafricana, 1974]

Dopo due anni, la città c’è. Finora abbiamo lavorato per il popolo bangwa: non c’era tempo di fare altro. Ora, pur portando avanti tutto, abbiamo capito cos’è questa città: è il centro del Movimento per tutta l’Africa. Tanti vengono e trovano qualcosa di straordinario, di impareggiabile: l’unità fra neri e bianchi. Noi siamo diventati Bangwa, siamo diventati africani, abbiamo i loro stessi interessi, il loro stesso amore. Questo si avverte a Fontem: Gesù che è presente fra tutti.
[Fontem – Camerun, 1971]

Qui ora fa molto caldo, in chiesa pur con venti o trenta ventilatori e il ventaglio non è tanto facile stare raccolti; e ci sono le zanzare, per cui prima di entrare bisogna coprirsi gambe e braccia con un liquido che le tiene lontane, altrimenti, addio devozione! Ma tutto serve, e se Gesù lo cerchi… lo trovi! Sto partendo per un altro viaggio, e sono sicura che mi affidate al Suo Cuore. Dio mi darà forze e grazie per farcela e farà poi tutto Lui, come è sempre stato!
[Manila – Filippine, 1967]